CORONAVIRUS Covid-19: IL CORRETTO SMALTIMENTO DEI DPI NEI LUOGHI DI LAVORO Aggiornamento 05-2020

Si specificano di seguito nel dettaglio le regole dettate dall’ Istituto superiore di sanità (Iss), con nota del 13.03.20 (https://www.iss.it/coronavirus/-/asset_publisher/1SRKHcCJJQ7E/content/id/5296303), per raccogliere e conferire i rifiuti domestici, in particolare per chi è in isolamento domiciliare poiché risultato positivo al Covid-19.

  1. A) Per chi è POSITIVO o in quarantena obbligatoria
    Non differenziare i rifiuti prodotti nell’abitazione.
    • Utilizzare due o tre sacchetti possibilmente resistenti (uno dentro l’altro) all’interno del contenitore utilizzato per la raccolta indifferenziata, meglio se a pedale.
    • Tutti i rifiuti vanno gettati nello stesso contenitore utilizzato per la raccolta indifferenziata.
    • Anche i fazzoletti o i rotoli di carta, le mascherine, i guanti, e i teli monouso vanno gettati nello stesso contenitore per la raccolta indifferenziata.
    • Indossando guanti monouso chiudere bene i sacchetti senza schiacciarli con le mani utilizzando dei lacci di chiusura – nastro adesivo.
    • Una volta chiusi i sacchetti, i guanti usati vanno gettati nei nuovi sacchetti preparati per la raccolta indifferenziata (due o tre sacchetti possibilmente resistenti, uno dentro l’altro).
    • Smaltire i rifiuti ogni giorno come normalmente viene fatto con un sacchetto di indifferenziata.
  2. B) Se non si è “positivi” al tampone e non si è in quarantena obbligatoria
    Continuare a fare la raccolta differenziata.
    • Usare fazzoletti di carta se si è raffreddato e buttarli nella raccolta indifferenziata.
    • Se si sono utilizzate mascherine e guanti, gettarli nell’ indifferenziata.
    • Per i rifiuti indifferenziati utilizzare due o tre sacchetti possibilmente resistenti (uno dentro l’altro) all’interno del contenitore che si usa abitualmente. Chiudere bene il sacchetto.
    • Smaltire i rifiuti come viene normalmente fatto per un sacchetto di indifferenziata.

ATTENZIONE: per i rifiuti costituiti da fazzoletti di carta e DPI (mascherine, guanti) è importante che NON vengano avviati a raccolta differenziata, così da limitare la manipolazione di tali rifiuti e, conseguentemente, minimizzare l’esposizione potenziale degli addetti al virus.

Prendiamo ora in considerazione i DPI utilizzati nei luoghi di lavoro, e non nel settore sanitario, si presuppone che siano stati utilizzati da una popolazione “sana”, non posta in quarantena né tantomeno già contagiata. COME VANNO GESTITI TALI RIFIUTI?

La scelta dipende da diversi fattori e possiamo ipotizzare tre casi:
CASO 1) L’azienda che utilizza i DPI è collocata in ambito municipale e abbia una quota parte dei rifiuti prodotti “assimilabili” agli urbani: i DPI potranno essere considerati tali, in quanto di fatto sono equivalenti ad un rifiuto di carta (mascherine) e/o di plastica/lattice (guanti). Per la gestione si veda sopra. Codice CER 200301;

CASO 2) L’azienda che utilizza i DPI non ha alcuna possibilità di considerarli “assimilabili”: è importante che comunque non vengano avviati a raccolta differenziata. Si potrà assegnare ad essi il codice CER 150203, avviandoli, in via cautelativa, ad incenerimento, in quanto tale rifiuto non deve essere sottoposto a manipolazione.

CASO 3) Opzione più cautelativa, secondo il Dpr 254/2004 sui rifiuti sanitari, considerato che non solo nelle strutture sanitarie si possa avere la presenza di rifiuti a rischio infettivo, ossia rifiuti contenenti agenti patogeni in grado di trasmettere infezioni all’uomo, o cariche microbiche tali da costituire una “dose infettante”, ma anche nelle strutture non definibili propriamente “sanitarie”, cioè nelle strutture che non erogano prestazioni sanitarie. Dpr 254/2003 articolo 1, comma 5, lettera g), stabilisce che il medesimo regolamento si applica ai “rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo, …”

Pertanto è possibile assegnare ai rifiuti in questione, con massima cautela, il codice CER 180103*, relativo a un rifiuto a rischio infettivo prodotto al di fuori di una struttura sanitaria. In questo caso, ovviamente, occorre seguire per intero e con rigore la “filiera” del rifiuto sanitario (doppio contenitore, chiusura, deposito temporaneo, trasportatore autorizzato, ADR, inceneritore).

 


APPROFONDIMENTO: UN’AZIENDA PUò CONFERIRE I DPI USATI DAI SUOI DIPENDENTI ALLA MUNICIPALIZZATA?

Bisogna fare attenzione alla:

LA DIFFERENZA TRA RIFIUTI URBANI E RIFIUTI SPECIALI

Secondo la definizione contenuta nell’art. 184 del D.lgs. 152/2006, semplificando:

  • sono rifiuti urbani, per esempio, quelli provenienti da civili abitazioni, da spazzamento delle strade o pulizia di aree verdi (art. 184, c. 2);
  • sono rifiuti speciali, invece, quelli provenienti da attività industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi (art. 184, c. 3).

 

Rifiuti assimilati agli urbani: appartengono alla classe dei rifiuti urbani anche i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di civile abitazione, laddove assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità tramite i regolamenti comunali (o meglio, rifiuti urbani per assimilazione, ai sensi dell’art. 184, c. 2, lett. b)).

RISPOSTA: Lo può dare alla municipalizzata solo se solo se il comune ha assimilato agli urbani questa tipologia di rifiuti.

Altrimenti deve avvalersi di azienda privata di smaltimento rifiuti.

Le ordinanze delle Regioni si riferiscono alle modalità di conferimento al servizio pubblico, se non ci si avvale del servizio pubblico di raccolta sarà necessario gestire i DPI come rifiuti speciali con i codici 15 02 03, 15 02 02 (in funzione dell’eventuale presenza di sostanze pericolose oltre le concentrazioni limite) oppure come rifiuti sanitari potenzialmente infetti (18 01 03).

 

Il conferimento al servizio pubblico, nelle regioni nelle quali non è stata emessa l’ordinanza, è possibile solo se il comune ha assimilato agli urbani questa tipologia di rifiuti, in caso contrario il conferimento al servizio pubblico di rifiuti non assimilati è un reato.

 

Rimaniamo a disposizione per ulteriori dubbi o chiarimenti, non che per supportarvi per gli smaltimenti suddetti.

SIMEA SRL: Contattaci allo 0287238633 o info@simeasrl.it per la gestione dei rifiuti mascherine e guanti utilizzati nei luoghi di lavoro durante la fase di emergenza da COVID-19.

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