Classificazione rifiuti speculari
Nella prassi di gestione rifiuti è spesso riscontrato il comportamento in base al quale, in presenza di un rifiuto “speculare” – ovvero di un rifiuto che potrebbe prendere il CER non pericoloso o il CER pericoloso a seconda della concentrazione di sostanze pericolose in esso contenute – si scelga di attribuire il Cer pericoloso e relative caratteristiche di pericolo secondo un principio di “cautela” e bypassando l’effettuazione di un accertamento analitico sul rifiuto.
Attenzione: tale prassi, sebbene sia riconducibile ad un atteggiamento di cautela e buon senso da parte del produttore del rifiuto – l’unico vero responsabile della classificazione del rifiuto -, può determinare, nella pratica, l’inserimento di dati inesatti (se non addirittura falsi) nel formulario.
Ricordiamo che nella classificazione dei rifiuti speculari, il corretto modo di documentare e attestare la pericolosità o meno del rifiuto si realizza attraverso un’indagine esaustiva delle sostanze che compongono il rifiuto, la sua origine, il campionamento e l’analisi e il giudizio deve poi attenersi a quanto riscontrato con il rapporto di prova.
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